Passano i giorni ma la mia rabbia, a volte dolorosamente sopita, riaffiora.
E' quella rabbia che solo LUI mi può far provare, è quella rabbia che mi fa odiare me stessa per non riuscire ad essere stronza fino in fondo.
E' quella rabbia che mi fa odiare LUI che è sempre in grado di pensare ai cazzi suoi e passare sopra ai miei sentimenti, alla mia vita, alle mie decisioni, perchè non è in grado di capire.
E' quella rabbia che non mi fa dormire la notte, che mi provoca un dolore di cervicale perché somatizzo, quella rabbia che non riesco ad esprimere in modo sano, o che non riesco ad esprimere affatto, non mi piaccio, ma sono immobile nel non riuscire ad essere altro che arrabbiata.
E' la gelosia per un mio amico d'infanzia, da LUI tirato in mezzo per farmi del male, per dirmi fino all'ultimo che io per lui non conto un cazzo, che quello che decido io non conta. E' lui che deve decidere come sempre, ma fa agire me.
E io che non riesco a far altro che piangere, questo è l'unico modo in cui un po' di rabbia sfoga... ma non è giusto, per me non è giusto...
Vorrei che fosse già tutto finito, vorrei cancellare tutto questo dolore gratuito, vorrei non essere indurita da tutto ciò, vorrei...
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Ti regalo una canzone...bella...bellissima...la conoscevi? VORREI...
RispondiEliminaVorrei conoscer l' odore del tuo paese,
camminare di casa nel tuo giardino,
respirare nell' aria sale e maggese,
gli aromi della tua salvia e del rosmarino.
Vorrei che tutti gli anziani mi salutassero
parlando con me del tempo e dei giorni andati,
vorrei che gli amici tuoi tutti mi parlassero,
come se amici fossimo sempre stati.
Vorrei incontrare le pietre, le strade, gli usci
e i ciuffi di parietaria attaccati ai muri,
le strisce delle lumache nei loro gusci,
capire tutti gli sguardi dietro agli scuri
e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...
Vorrei con te da solo sempre viaggiare,
scoprire quello che intorno c'è da scoprire
per raccontarti e poi farmi raccontare
il senso d' un rabbuiarsi e del tuo gioire;
vorrei tornare nei posti dove son stato,
spiegarti di quanto tutto sia poi diverso
e per farmi da te spiegare cos'è cambiato
e quale sapore nuovo abbia l' universo.
Vedere di nuovo Istanbul o Barcellona
o il mare di una remota spiaggia cubana
o un greppe dell' Appennino dove risuona
fra gli alberi un' usata e semplice tramontana
e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...
Vorrei restare per sempre in un posto solo
per ascoltare il suono del tuo parlare
e guardare stupito il lancio, la grazia, il volo
impliciti dentro al semplice tuo camminare
e restare in silenzio al suono della tua voce
o parlare, parlare, parlare, parlarmi addosso
dimenticando il tempo troppo veloce
o nascondere in due sciocchezze che son commosso.
Vorrei cantare il canto delle tue mani,
giocare con te un eterno gioco proibito
che l' oggi restasse oggi senza domani
o domani potesse tendere all' infinito
e lo vorrei
perchè non sono quando non ci sei
e resto solo coi pensieri miei ed io...